Nel commentare il tema della 40ª edizione del Meeting di Rimini (“Nacque il tuo nome da ciò che fissavi”), Mons. Matteo Zuppi sottolinea la necessità di ricucire, a partire da una purificazione delle parole. Tra le ferite che lacerano il tessuto delle nostre comunità c’è, infatti, quella inferta da un linguaggio inaccettabile che, nella ricerca esasperata della contrapposizione, assume l’invettiva e l’insulto. Tale risultato non è il frutto velenoso della comunicazione digitale, quanto di un’involuzione culturale che nella tecnologia, semmai, trova enormi possibilità di sviluppo e propagazione.
“Viviamo una stagione di profondo narcisismo, l’idolatria del proprio ego – aggiunge l’Arcivescovo di Bologna –: eppure, più siamo individualisti, più restiamo anonimi. L’esperienza, ciò che siamo, il nostro stesso nome nascono da uno sguardo, da un volto, da un incontro…”.
d. Ivan