Sono oltre 150mila i download per la nuova app Bibbia CEI, lo strumento di consultazione dei testi biblici adatto ai dispositivi di ultima generazione, scaricabile da Apple Store e Google Play. L’app offre tutti i servizi del sito www.bibbiaedu.it, ovvero consente di accedere e mettere a confronto la traduzione della Bibbia Cei 2008 con tutti gli altri testi ufficiali in italiano, ebraico e greco. La nuova versione può essere utilizzata anche in modalità offline e permette alle persone con difficoltà visive di personalizzare il contrasto e le dimensioni del carattere.
Sia l’app che il sito BibbiaEdu.it contengono i testi della Bibbia Cei (2008 e 1974), della Bibbia Interconfessionale, dell’Antico Testamento in ebraico e greco, del Nuovo Testamento in greco e della Nova Vulgata.
“I numeri confermano la bontà del progetto e sono anche stimolo ad andare avanti con altre novità. Non dimenticando peraltro che il sito BibbiaEdu.it mette a disposizione anche alcuni audio dei testi: è un progetto in via di sviluppo che vorremmo integrare sulle piattaforme podcast”, sottolinea Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali che, insieme al Settore dell’apostolato biblico dell’Ufficio catechistico, ha supervisionato l’iniziativa sostenuta dalla Segreteria Generale della CEI. “La presenza digitale – osserva Corrado – continua con quella motivazione all’origine del sito e dell’app: strumenti per ‘visionare, scomporre, richiamare, studiare la Parola che sta a fondamento della fede e della vita della comunità cristiana, patrimonio culturale e spirituale dell’umanità intera’”.
“Questa app è una risposta concreta all’invito del Concilio di rendere la Sacra Scrittura accessibile e familiare a tutti. Per far questo non basta ‘caricare’ dei testi su una piattaforma digitale. Bisogna vigilare che i testi siano corretti, che le corrispondenze siano effettive, che ogni elemento (dal testo alle note) sia in ordine”, spiega don Dionisio Candido, responsabile del Settore dell’apostolato biblico, ricordando inoltre che “è necessario trovare le soluzioni migliori per le persone ad esempio con disabilità visiva, attraverso accorgimenti nel settaggio delle lettere”. Infine, aggiunge, “non vanno trascurati gli esperti, che adesso possono consultare sul palmo di una mano anche i testi ebraico, greco e latino della Bibbia”.