Il commento del presidente WeCa Fabio Bolzetta, su Avvenire, al Messaggio di papa Francesco per la 56ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Ascoltare con l’orecchio del cuore
Cascate di «infodemia» hanno segnato il mondo dell’informazione di fronte alla pandemia. Non è un caso che l’espressione sia da poco entrata, nel 2020, tra i neologismi della Treccani con la sensazione di aver prodotto un sottofondo sonoro tematico, continuo e incessante che ha provocato l’opposto effetto di volersene distaccare. Il richiamo di Papa Francesco all’ascolto, in tempo di cammino sinodale, armonizza lo sguardo della Chiesa verso uno strumento basilare, quanto essenziale, del processo comunicativo. Eppure, viene troppe volte escluso o addirittura evitato. Giudicato come una complicazione che, nella velocità comunicativa, ne ostruisce i tempi o che può mettere in discussione quanto argomentato (restando monologo) che, una volta “chiuso”, viene poi gettato in pasto alla polarizzazione che avvelena i social media.
«Ascoltare con l’orecchio del cuore» mette in connessione testa e cuore. Un rischio, a mio parere, emerge all’orizzonte. La pandemia, oltre all’emergenza sanitaria, ha finito per indebolire anche la relazione. Perché, per legittimi motivi di sicurezza, ha alimentato la convinzione che l’altro possa costituire un potenziale pericolo. E più mi avvicino, più sembra crescere una sensazione di insicurezza e disagio. Penso che rappresenti una sfida per il post pandemia che la distanza fisica non si trasformi in distanza sociale. Le piattaforme social, esplose dal primo lockdown dal bisogno di essere e sentirsi comunità, hanno allargato i propri confini e rappresentano oggi ulteriori spazi di crescita dove ancorare la capacità di relazione. Perché «non siamo fatti per vivere come atomi, ma insieme». L’ascolto – ci ricorda il Messaggio – impone l’umiltà. Come quella che ha messo in discussione il mondo dell’informazione di fronte ad un nemico invisibile da raccontare che, presentatosi senza un nome e senza un volto, ha messo sotto scacco il globo. Lezioni dopo un tempo unico per la comunicazione anche digitale forse uno dei mezzi potenzialmente protagonisti dell’ascolto. Finestre sulla vita quotidiana dove – avverte il Messaggio – resiste anche la tentazione non di ascoltare ma di origliare gli altri. Responsabilità anche degli autori dei contenuti delle proprie bacheche digitali.
Le opportunità di praticare l’ascolto scorrono nei podcast e chat audio in continua crescita – da prima dell’emergenza – e che essendo connessi alla capacità del digitale di accorciare le distanze e moltiplicare ogni interlocutore, ci offrono l’opportunità di vivere nuovi spazi dove coltivare «il primo indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione».
Fabio Bolzetta
Presidente Associazione dei WebCattolici Italiani (WECA)