Da Avvenire del 7 ottobre 2020
Un ragazzo in felpa e scarpe da tennis. Riposa così un Beato dei nostri giorni. L’immagine di Carlo Acutis, visibile durante l’esposizione che precede la cerimonia di Beatificazione, ha catturato chi gli ha reso omaggio presso il Santuario della Spogliazione. E la sua storia ha proiettato nel firmamento della santità la figura di un ragazzo quindicenne che sembra precedere le prossime generazioni di venerabili, beati e santi del quotidiano a cui dovremmo forse abituarci.
La sua frase «tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie» finisce con l’aggiornare la grammatica dei pensieri sulla santità a cui siamo stati abituati sino ad oggi. La passione per il computer, il calcio e i videogiochi, l’impegno nel volontariato e, in sottofondo, gli esercizi al sassofono. Passo dopo passo, con le sue sneakers ai piedi, ha percorso una vita di fede ricercata, testimoniata nell’Eucarestia quotidiana, e vissuta sino al suo ultimo respiro, reciso da una leucemia fulminante.
Le orme delle sue scarpe da ginnastica si sono incontrate con i sandali di Francesco, nella sua Assisi. Qui siamo stati invitati a partecipare alla Cerimonia di Beatificazione del primo beato nella storia della Chiesa ad aver creato un sito internet (che è ancora on line www.miracolieucaristici.org). Lo ha dedicato a quei miracoli che, sulla terra, irrompono nella vita dell’uomo e per i quali lui stesso, dal cielo, ha finito per intercedere. Incamminato sino alla vetta della sua vita terrena ha offerto tutte le sofferenze della malattia al Signore, al Papa e alla Chiesa. Esperto di programmi informatici nella filigrana del web ha riconosciuto un «veicolo di evangelizzazione e di catechesi».
Per questo, in molti vedono in lui un futuro Patrono di internet. Come cristiani non possiamo che gioire ogni volta che alziamo lo sguardo al brillare di un nuovo raggio di santità e come Associazione dei WebCattolici Italiani non possiamo che riconoscere nella sua figura un esempio luminoso per chi opera nelle nuove tecnologie. Non a caso Papa Francesco, nella Esortazione apostolica post-sinodale «Christus Vivit», lo ha citato come un modello per i giovani. Seduti alle nostre tastiere, di fronte agli schermi di tablet e smartphone possiamo essere illuminati dal riflesso del suo esempio affinché anche «la nostra meta sia l’infinito, non il finito».
Fabio Bolzetta
Presidente Associazione dei WebCattolici Italiani (WECA)