Di Gianni Cardinale, da Avvenire
Presentate le conclusioni della seconda tappa. A fine maggio verrà pubblicato l’Instrumentum laboris
«C’è più di un modo di essere Chiesa». Parola di Timothy John Costelloe, arcivescovo di Perth e presidente della Conferenza episcopale australiana, che è intervenuto ieri alla conferenza stampa tenuta a Roma a conclusione della tappa continentale del Sinodo. «Stiamo sperimentando – ha sottolineato il presule – una profonda unità, che non è basata sull’uniformità ma ci invita ad abbandonare ogni ricerca di una rigida uniformità». «Ci sono – ha aggiunto – principi universali, ma i principi devono essere incarnati in contesti locali». E parlando della sua esperienza ha evidenziato che l’Oceania «è composta da una grande varietà di culture», ed «è anche un continente che contiene nazioni economicamente e politicamente stabili, ed altre nazioni molto meno stabili in entrambi gli aspetti». Secondo monsignor Costelloe quindi , fa parte del cammino sinodale il «riconoscerci come parte essenziale della realtà della Chiesa, facendoci voce delle nostre esperienze, speranze e drammi, delle nostre convinzioni sulla Chiesa, e nello stesso tempo esseri aperti alle convinzioni altrui, come compagni nel viaggio della vita e della fede e non come antagonisti o combattenti».
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Foto: undefined – Stefano Carofei