Applicazioni per smartphone dedicate a rosario e liturgia delle ore non sono una novità: già da anni fanno parte del quotidiano di migliaia di fedeli.
Oggi, però, la tecnologia come ausilio alla preghiera ha fatto un nuovo passo avanti, entrando direttamente dentro uno dei più antichi “aiuti” all’orazione: il rosario.
Si chiama «Click to pray eRosary» ed è stato presentato martedì mattina nella Sala stampa della Santa Sede come iniziativa della Rete Mondiale di Preghiera del Papa nel mese missionario straordinario.
Il gesuita Frédéric Fornos, come riporta l’Osservatore Romano, ha ricordato come il rosario sia “una bella tradizione spirituale per contemplare il Vangelo con Maria. È una preghiera semplice e umile”. Cambia la forma, insomma, non cambia la sostanza.
«Click to pray eRosary» è “stato ideato per arrivare alle persone che vivono nelle periferie esistenziali del mondo digitale, dove i giovani sono presenti e si incontrano. È un vero e proprio supporto tecnologico per insegnare a pregare con il rosario. È pratico da portare, perché è costituito in forma di braccialetto da dieci grani del rosario ricavati dall’ematite e dall’agata nera”.
Il dispositivo ricorda uno dei tanti bracciali indossabili intelligenti che si connettono allo smartphone, il quale però, invece di segnalare notifiche o tracciare il battito cardiaco, permette di accedere a un’audioguida che accompagna la recita del rosario, da selezionare in forma essere tradizionale, contemplativo e tematico con voci e intenzioni aggiornate nel tempo.
Alla presentazione di «Click to pray eRosary», ricorda l’Osservatore Romano, sono intervenuti monsignor Lucio Adriano Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, Jerry Kao, Direttore di GTI; Juan della Torre, fondatore de La Machi Communication for Good Causes; padre Tadeusz J. Nowak, segretario generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, e padre João Chagas, responsabile dell’ufficio giovani del Pontificio Consiglio per i Laici, la Famiglia e la Vita.