Americo Tangredi, della diocesi di Avezzano, in Abruzzo, cura la pagina Instagram della sua diocesi e dà il suo contributo alla pagina diocesana quindicinale su Avvenire.
Una bella notizia ha mosso questa GMG: Maria che parte e va a trovare la cugina Elisabetta. Qual è la buona notizia che muove noi cristiani nella comunicazione?
«Che dobbiamo ridare speranza ai giovani e al mondo intero. Dopo due anni di pandemia, dopo due anni di sacrifici e di problematiche, noi giovani dobbiamo dare speranza a tutto il mondo, a chi è cristiano e a chi non è cristiano. È il compito fondamentale anche di noi esperti di social e informazione, che ci definiamo cristiani e siamo cristiani praticanti».
Qual è la più grande difficoltà che noti?
«Molti giovani hanno paura di credere, di avere qualche sacrificio da fare, perché è facile dire “io non credo”, è facilissimo, però noi siamo cristiani e abbiamo una speranza grande che è Cristo, che è morto e risorto per tutti, anche per i ragazzi e le ragazze che hanno difficoltà nel credere e nell’approcciarsi alla Chiesa».
Quale parola potrebbe venire da questa GMG?
«La speranza. Una speranza che deve risorgere per dare vita sia a noi giovani che ci troviamo a Lisbona, sia a tutto il mondo, dopo tutto quello che abbiamo passato in questi anni».
Quale esperienza che hai fatto ti ha fatto dire: “questo funziona davvero”?
«Sono veterano delle GMG. Questa è la mia terza GMG. Alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia del 2016 stavo attraversando un periodo abbastanza complicato della mia vita, non mi riuscivo a laureare. Da lì è sorta una speranza che da allora, nonostante tutte le difficoltà, mi manda avanti, anche dal punto di vista professionale».