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Formazione con WeCa a Young Caritas

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11 Dicembre 2024
Formazione con WeCa a Young Caritas

Fonte: Caritas.it

“All’inizio non sapevamo come chiamarli questi due giorni: non era un convegno (ad esempio zero saluti istituzionali, quelli che di solito si ascoltano social alla mano), non era un forum, alla fine sono stati semplicemente YOUngDays. Tanti i momenti di confronto informale, che non si sono limitati ai soli laboratori. Un clima rilassato e amichevole in cui si sono ritrovati alla pari operatori, volontari e direttori insieme. Assolutamente non scontato”.

A parlare è Luca Servidati, dell’équipe nazionale di YOUngCaritas per descrivere i due giorni – 3 e 4 dicembre – a cui sono state invitate tutte le Caritas diocesane che hanno avviato un’esperienza YOUngCaritas con l’obiettivo di stare, di ascoltarsi per far crescere la consapevolezza di essere una “rete nella rete”: rete di YOUngCaritas inserite nella rete già grande di Caritas.

Nei due momenti di workshop del primo giorno si è lavorato sulla percezione di YOUngCaritas all’interno del proprio contesto diocesano e su che cosa ci si aspetta dal futuro. Fra le parole ricorrenti: territorio e comunità sociali. Da qui l’essere – prima ancora del fare – presenze generatrici nei propri contesti territoriali, per costruire comunità più accoglienti, flessibili e inclusive. Altra nota emergente: laddove si è sviluppato un cammino YOUngCaritas c’è stato un direttore o direttrice che ne ha accompagnato la nascita, con coraggio e visione; che corrisponde a quanto successo anche a livello nazionale con la formazione dell’équipe di coordinamento (che per l’occasione era presente in tutte le sue componenti, comprese le due ultime new entry).

Se uno dei tratti distintivi di YOUngCaritas è quello della rete (una delle stelle polari) – particolarmente orientata verso l’esterno, verso la società civile, laica – non sono mancati ospiti all’altezza. Nel primo giorno, racconta Luca, “abbiamo avuto l’onore e il piacere di ascoltare la testimonianza di due atleti paralimpici che hanno partecipato alle Giochi di Parigi 2024. Un’emozione e due insegnamenti su tutto: l’ironia – uno dei tratti più intimi della libertà – e il desiderio, cioè aver fede nella propria passione. Avere le ‘gambe in vacanza’ – come ci ha detto Amelio Castro Grueso (colombiano, schermidore della squadra paralimpica rifugiati) insieme a Gianmarco Paolucci (anche lui schermidore, della squadra italiana) – è qualcosa che può capitare, ma per non cadere nella depressione ci si deve affidare alle proprie passioni e viverle fino in fondo. Amelio e Gianmarco in veste da Recalcati”.

La sera, dalla casa Bonus Pastor ci è spostati di “qualche” civico, fino al 796, sede di Caritas Italiana, aperta in via straordinaria la sera per un momento di festa, special guest: il gruppo Dream Catchers da Foggia, giusto per stare nel flow.

Il secondo giorno, invece, è stato quasi tutto dedicato al tema della comunicazioneFabio Bolzetta – presidente di WeCa – ha condotto un laboratorio in cui si sono declinate le quattro stelle polari sul versante comunicazione. Riconoscere le proprie lacune (poche competenze, poca programmazione) è stato il primo passo per immaginare i prossimi passi: in primis una formazione specifica sia sul piano tecnico sia su quello della visione. Obiettivo: riportare alla rete delle linee guida, un toolkit che possa favorire la comunicazione dell’esperienza YOUngCaritas all’interno dei propri contesti territoriali privilegiandone i punti di forza.

Nella restituzione finale sono intervenuti i vicedirettori Silvia Sinibaldi – che ha guidato un gruppo di lavoro con i direttori in parallelo al workshop sulla comunicazione – e Paolo Valente consegnando ai giovani presenti la fiducia e il costante appoggio di Caritas Italiana al cammino di YOUngCaritas.

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