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Giovani e fake news: Riva (Università cattolica), “neanche una maggiore competenza digitale mette al riparo dalla diffusione di notizie false”

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21 Febbraio 2025
Giovani e fake news: Riva (Università cattolica), “neanche una maggiore competenza digitale mette al riparo dalla diffusione di notizie false”

Fonte: Agensir

 

“In media, il 31% dei giovani utenti mette like alle fake news presentate, mentre una percentuale molto minore pari al 7% le condivide, suggerendo una netta distinzione tra engagement passivo e attivo. Delle 10 fake news proposte, il 73% degli studenti non ne condivide nessuna, mentre il 5% è responsabile di quattro o più condivisioni. Per i like, la distribuzione è più uniforme: il 35% non ha mai messo like, mentre il 34% ne ha messi quattro o più”. È quanto emerge dall’indagine “Alfabetizzazione digitale & fake news”, realizzata da Ipsos, Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e Parole O_Stili, con il contributo di Fondazione Cariplo.
Sull’approccio alle fake news emergono, inoltre, alcune differenze significative sia relativamente al genere, le ragazze condividono il 61% in più di notizie non verificate, sia geografiche, con gli adolescenti delle regioni del sud del Paese che mostrano tassi più elevati sia di condivisioni sia di like rispetto ai giovani del centro e nord Italia.
Tra i fattori che influenzano maggiormente la possibilità di contribuire al diffondersi delle fake news, il principale è il tempo che si trascorre sui social media: infatti, chi usa i social 3-4 ore al giorno condivide 5,5 volte più fake news e mette 12 volte più like rispetto a chi invece li usa meno di un’ora.
“Neanche una maggiore competenza digitale mette al riparo dalla diffusione delle fake news – afferma Giuseppe Riva, professore ordinario di Psicologia della comunicazione, direttore di Humane Technology Lab all’Università Cattolica – dal momento che, sulla base dei risultati della ricerca, gli studenti che si dichiarano più competenti tendono a condividere e apprezzare più contenuti falsi”.
Sempre sul tema delle fake news, secondo il campione le notizie (anche false) sui social influenzano opinioni e comportamenti delle persone. Va però osservato che 7 ragazzi su 10 ritengono di essere in grado di riconoscere una notizia falsa sui social e 3 intervistati su 4 cercano di fare fact checking su fonti affidabili. Per l’80% dei ragazzi e delle ragazze l’educazione scolastica dovrebbe fornire strumenti utili a riconoscere le fake news. In generale, comunque, la condivisione di notizie sui social senza averne prima verificato la veridicità è considerato un comportamento grave.
A fronte di un 96% di intervistati che conferma di avere almeno un account social, il 94% ha un account WhatsApp; il 74% uno su Instagram e il 68% su TikTok. Meno di un giovane su due ha invece accesso agli altri canali social, considerato che solo il 31% dichiara di avere un account su Telegram, il 28% Snapchat, 26% Twitch. Chiudono la classifica Threads e X, piattaforme sulle quali meno di un giovane su due dichiara di avere un account.
A influire sulla scelta dei social è anche il genere: le ragazze sono infatti più presenti su TikTok e Snapchat, mentre i ragazzi su Telegram, X e Twitch.

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