Si è già detto molto, forse tutto, degli haters, quella vasta categoria che comprende – su Internet – chi usa un linguaggio violento, “perseguita” profili e pagine e, per esteso, chi diffonde fake news, incita all’odio e fa da cassa di risonanza a strampalate teorie cospirazioniste.
Forse, però, si è parlato troppo poco di chi può fare da contraltare a questa figura. Il contrario dell’hater però non è il lover ottimista a prescindere, un acritico ingenuotto alla Candido di Voltaire, ma chi usa il web e sceglie – volontariamente e con capacità tecnica – di diffondere valori, belle notizie, positività.
Il contrario dell’hater, che potremmo definire un “influencer del bene” ha davanti a sé un compito molto più difficile della sua controparte. Se affidarsi agli istinti e alla rabbia della “pancia” dà risultati e notorietà anche agli hater poco preparati, affidarsi invece ai cuori e ai cervelli degli uditori richiede uno sforzo maggiore, ma non per questo impossibile.
Il contrario dell’hater sa che nel web anche il silenzio comunica, e per questo non rinuncia a far sentire la sua voce. È composto, essenziale, puntuale.
Il contrario dell’hater usa a vantaggio del bene i linguaggi del web, dai meme alle challenge, ma lo fa senza mai arretrare di un millimetro di fronte ai suoi valori. Il contrario dell’hater si dà da fare, perché sa che sul web, in questo tempo difficile, c’è un disperato bisogno di lui.
Andrea Canton