«L’essenza del percorso sinodale risiede in una verità di fondo che non dobbiamo mai perdere di vista: esso ha lo scopo di ascoltare, capire e mettere in pratica la volontà di Dio». Con queste parole, affidate a Twitter, papa Francesco alla vigilia dell’apertura del Sinodo, centra gli obiettivi dell’importante cammino che, dopo anni di preparazione, la fase diocesana e quella continentale, si avvia alla conclusione con la grande assemblea che si chiuderà domenica 29 ottobre.
Al Sinodo sulla sinodalità, che riguarda appunto come l’intera Chiesa opera, vive e agisce come espressione del popolo di Dio, sono presenti 464 partecipanti: 365 membri con diritto di voto tra i quali, per la prima volta, 54 donne. Non manca poi tra i partecipanti una rappresentante del percorso del Sinodo Digitale, che ha allargato le domande del Sinodo a credenti e non credenti del “Continente digitale”: la rappresentante, di nomina pontificia, è suor Xiskya Valladares, responsabile del “Sinodo digitale” per l’area ispano-americana. Sono presenti anche, senza diritto di voto, invitati speciali e rappresentanti di altre comunità ecclesiali.
Dopo i tre giorni di ritiro a Sacrofano, con le meditazioni di padre Timothy Radcliffe e madre Ignazia Angelini e la messa in Piazza San Pietro nella mattinata di mercoledì 4 ottobre (durante la quale sarà presentata l’esortazione apostolica “Laudate Deum”, il “seguito” dell’enciclica “Laudato Si’”), i lavori inizieranno nel pomeriggio in Aula Paolo VI con la prima Congregazione generale, alla presenza del Papa, del segretario generale del Sinodo, il cardinale Mario Grech e del relatore generale, il cardinale Jean Claude Hollerich, che illustrerà poi l’Instrumentum Laboris.
«Il modo in cui comunicheremo il Sinodo è molto importante per il processo di discernimento e per la Chiesa tutta. Per questo il Papa ci ha invitati tutti a comprendere e raccontare cosa il Sinodo è e cosa invece non è», aveva dichiarato poche settimane fa Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Il processo del Sinodo, infatti, preserverà «la confidenzialità, la riservatezza, direi la sacralità di alcuni spazi alla conversazione nello Spirito». Papa Francesco, nella veglia ecumenica «Together» di sabato 30 settembre, ha pregato perché «il Sinodo sia kairós di fraternità, luogo dove lo Spirito Santo purifichi la Chiesa dalle chiacchiere, dalle ideologie e dalle polarizzazioni».
Foto: Vatican News