Il convegno Child “Child Dignity in the Digital World”, “La dignità del minore nel mondo digitale”, sta consentendo ai 150 esperti, accademici, dirigenti, leader civili e politici, e rappresentanti religiosi un percorso di riflessione corale sulla tutela dei minori che non di rado si trasforma in collaborazione concreta e sostegno in un ambito non certo semplice. È in questo tipo di networking tra soggetti diversi che consiste l’originalità del percorso progettato Pontificia Università Gregoriana e del suo Centro per la protezione dei minori sotto la guida di padre Hans Zollner.
Lo sguardo sulla problematica è quello globale, arricchito da presenze qualificate provenienti dai cinque continenti e che considera come nella crescita esponenziale dell’accesso alla Rete gran parte degli utenti saranno minori. Un esempio citato da padre Zollner è quello dell’India, nella quale, nei prossimi due anni, 500 milioni di persone saranno connesse ad Internet: metà di loro avrà meno di 18 anni e questo pone seri interrogativi sia in ambito di formazione che di salvaguardia e tutela dei minori. Un’attenzione particolare va riservata a quelle aree geografiche dove la povertà materiale o spirituale acuisce e intensifica il fenomeno. «Non a caso –ha sottolineato il Card. Parolin nell’intervento pronunciato in apertura del convegno- spesso sono proprio i minori di tutte queste periferie ad essere oggetto preferenziale delle reti di sfruttamento e di violenza organizzata online su scala globale».
Purtroppo il giro di soldi generato da pratiche illegali che vanno dalla pedopornografica al traffico di esseri umani è tale da riuscire ad escogitare e sovvenzionare costantemente sistemi e strategie in grado di aggirare i controlli, per questo ci sarebbe necessità di alleanze tra i governi e strutture sovranazionali che potessero consentire un network di prevenzione e controllo.
Il clima del convegno beneficia della forte spinta motivazionale che anima i presenti nella loro opera costante di difesa e tutela dei minori e trova possibilità di collegamento non soltanto nei momenti ufficiali di workshop ma anche i tante occasioni informali che consentono di stabilire alleanze e intensificare collaborazioni.
Se, da un lato, i relatori prospettano situazioni e cifre allarmanti, dall’altro supplisce la dose di speranza che ciascun partecipante porta con sé nel prendersi cura di persone che rappresentano il nostro futuro. La loro tutela non è solo un dovere del mondo adulto ma anche un consentire che l’opera di Dio si possa compiere in questi giovani, come ha evidenziato il Card. Parolin: «I minori di cui noi parliamo e la cui dignità vogliamo difendere e promuovere sono persone umane, il cui valore è unico e irripetibile. Ognuno di loro va preso sul serio e protetto in questo mondo sempre più digitalizzato, perché possa raggiungere lo scopo della sua vita, del suo destino, del suo venire al mondo».
Puoi seguire i lavori sul sito ufficiale: www.childdignity2017.org