Nell’editoriale per “Anspi Oratori e circoli” la riflessione del presidente Copercom
Giuseppe come uomo del silenzio. Giuseppe come uomo che sa alzarsi nella notte senza scoraggiarsi sotto il peso delle difficoltà. Giuseppe come uomo giusto, custode premuroso e educatore. Il Padre di Gesù diventa nelle parole di Francesco (le possiamo leggere nel discorso ai dipendenti di Avvenire dello scorso Primo maggio) non solo il modello di lavoratore rispettoso della dignità della persona, disinteressato al denaro, alla visibilità o al potere. Il falegname di Nazareth è molto più. È uomo che va al di là di sé, per il quale la persona e la sua famiglia restano più importanti dell’efficienza fine a se stessa.
È questo lo spirito che guida coloro che vivono l’esperienza dell’associazionismo. Lo sperimentiamo. Anche a costo di rimetterci. Di ‘perdere’ tempo rinunciando a fare altro. Quell’altro che non ci soddisfa, non ci basta, non riempie il nostro cuore e il nostro desiderio autentico di senso. Un senso che ritroviamo nel dono, nella relazione, nello stare insieme. E soprattutto nel sentirsi a casa. La realtà associativa è dimora, rifugio, rassicurazione. E come ogni spazio possiamo decidere di renderlo bello, colorarlo di entusiasmo e passione, oppure sporcarlo cadendo nelle spirali di conflitti, interessi, ambizioni personali. Perché a volte ci dimentichiamo che «il vero potere è il servizio. E che bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore». Ce lo ha detto quell’uomo ‘venuto dalla fine del mondo’ nella messa d’inizio pontificato. Dobbiamo ricordarcelo e ricordarlo. A noi e a tutti i volti che incrociamo nell’esistenza e nel servizio quotidiano.
Comunicare l’associazionismo significa attrezzare i propri spazi d’azione come la bottega di Giuseppe. Accendere la luce quando il buio sembra sopraffare. E prendersi per mano. Come proviamo a fare noi del Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione) e come prova a fare l’Anspi (una delle 29 associazioni aderenti) attraverso i propri oratori e circoli. Una rete di associazioni diverse ma unite non solo dall’ispirazione cristiana ma dalla consapevolezza che la comunicazione non è solo mera visibilità, informazione sterile, costruzione di contenuti transitori. Ma è servizio all’umanità. È questa la sfida che noi del Copercom (e dell’Anspi) accogliamo e concretizziamo ogni giorno.
Massimiliano Padula
Presidente Copercom