Formano un movimento consistente, sono consapevoli dell’importanza del proprio ruolo nelle comunità cristiane, vedono nella testimonianza lo strumento migliore per educare, chiedono una formazione di qualità, per la maggior parte sono donne ma cresce la presenza maschile.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, presentata il 3 giugno a pochi giorni dal Motu Proprio Antiquum misterium con cui il Papa ha istituito il ministero laicale di catechista, nel segno di una valorizzazione del ruolo dei laici nella comunità.
La ricerca “Catechisti oggi in Italia”, realizzata in piena pandemia, conferma alcune tendenze rilevate in altre indagini precedenti e mette in luce nuove criticità per questo settore vitale della chiesa italiana. È netto il rifiuto di un’idea di catechesi vista come trasmissione di nozioni da apprendere e come percorso finalizzato alla sola ricezione dei sacramenti. La catechesi, piuttosto, è intesa come una realtà dinamica, nella logica della formazione permanente alla vita cristiana, che ha lo scopo primario di mettere le persone in relazione con Gesù Cristo e favorire un’esistenza coerentemente ispirata ai valori evangelici.
Traspare l’esigenza di un ripensamento dei percorsi di educazione alla fede. Tra le esigenze più sentite l’attenzione da dedicare ai giovani e agli adulti; la piena valorizzazione delle famiglie e una migliore collaborazione con le varie agenzie educative presenti sul territorio; la necessità di una più solida competenza nell’utilizzo dei social media.
Gli intervistati indicano tre ambiti su cui concentrare gli sforzi per renderla significativa nell’attuale società della comunicazione: il profondo rinnovamento del linguaggio, la cura della preparazione dei catechisti, l’aggiornamento dei contenuti che trasmette.
Il quadro che viene proposto nel volume offre la mappa e la bussola per rilanciare la catechesi in Italia nell’orizzonte della “nuova evangelizzazione” il cui volano è costituito dalla formazione dei catechisti e dalla promozione di comunità cristiane adulte, capaci di “generare” alla fede.
In riferimento all’identità del catechista, l’immagine che più di ogni altra il catechista dovrebbe richiamare è quella del «testimone di Cristo», che ha ricevuto il 96,4% di preferenze, seguita da vicino da quella del «comunicatore di esperienze di fede» (91,9%) e «annunciatore della parola di Dio» (89,6%).
«Come sarebbe una comunità cristiana senza catechisti? “Come un cielo senza stelle…”. Questa è la risposta scelta da numerosi intervistati a una delle domande del questionario e l’immagine sintetizza bene la coscienza dell’importanza della propria missione di quelli che sono i principali educatori nella fede in Italia». Così don Ubaldo Montisci, Direttore dell’Istituto di Catechetica, che aggiunge: «Il quadro che viene proposto nel volume offre la mappa e la bussola per rilanciare la catechesi in Italia nell’orizzonte della “nuova evangelizzazione” il cui volano è costituito dalla formazione dei catechisti e dalla promozione di comunità cristiane adulte, capaci di “generare” alla fede».
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