La dipendenza da internet (Iad – Internet Addiction Disorder) è caratterizzata da un superinvestimento nelle attività online, che satura il tempo e le energie dedicate alle altre sfere esistenziali, accompagnandosi a incapacità di controllo, sintomi astinenziali e talvolta a fenomeni di ritiro sociale. Sebbene queste forme di comportamenti problematici siano diffuse in tutta la popolazione, particolare attenzione è rivolta alla fascia adolescenziale, soprattutto ai “nativi digitali” il cui accesso alla rete è concomitante all’ingresso nel più ampio mondo sociale. Sebbene Internet e in generale le nuove tecnologie rappresentino uno strumento dalle grandi potenzialità per la comunicazione tra pari, l’esplorazione identitaria e il processo di socializzazione, non sono esenti da rischi evolutivi.
Per combattere l’uso problematico di Internet tra i più giovani la Provincia Autonoma di Trento ha promosso “Un programma psicoeducativo, rivolto a giovani, di autoregolazione delle emozioni per favorire l’utilizzo consapevole e prevenire l’uso problematico di Internet”, finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM, bando 2018) del Ministero della Salute. L’ISS partecipa attraverso il Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute mentale (SCIC).
Il progetto prevede la realizzazione di un programma psicoeducativo che integri e valorizzi i contributi e le esperienze sul campo dei programmi educativi sviluppati dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Campobasso. Questi programmi educativi includono la formazione emotiva, cognitiva e sociale delle life skills indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la definizione di obiettivi personali e la conquista dell’autodisciplina finalizzati al potenziamento dell’autoefficacia e della regolazione emotiva.
Il progetto è basato sull’uso di materiale formativo per gli insegnati, di materiale informativo per i genitori e di moduli interattivi per gli studenti (serious games). Due i punti principali del programma:
- la conoscenza dei segni legati a un uso problematico di Internet (componente di educazione alla salute)
- il rafforzamento di sé stessi mediante l’acquisizione o il miglioramento di abilità di regolazione delle emozioni, fronteggiamento e risoluzione di problemi complessi e conquista dell’autodisciplina.
I serious games sono strumenti multimediali interattivi mirati all’apprendimento e all’allenamento di abilità trasversali, come la regolazione delle emozioni e la risoluzione dei problemi. Pur essendo presentati in una modalità simile ai videogiochi, questi strumenti permettono di stimolare un cambiamento positivo. Si tratta di brevi simulazioni in cui lo studente può mettersi in gioco, da solo o in gruppo, in simulazioni di situazioni critiche. I serious games sono infatti basati su alcune situazioni che i ragazzi considerano problematiche e frustranti come l’essere oggetto di emarginazione e isolamento, l’essere accettati o rifiutati dai coetanei, avere scarsa tolleranza alla frustrazione e mancare di autodisciplina, ecc.
Anno scolastico 2021/22
Durante l’a.s 21/22 il progetto verrà realizzato in 20 classi distribuite su cinque Regioni (Provincia Autonoma di Trento, Lazio, Marche, Lombardia e Molise). A settembre 2021 gli insegnanti che hanno aderito al Progetto seguiranno un breve corso formativo a cura dei Dipartimenti di Salute Mentale e dei Dipartimenti di Prevenzione. Saranno dunque gli insegnanti stessi a realizzare sessioni di lavoro con gli studenti di 45-60 minuti. I giochi saranno a disposizione dei ragazzi anche oltre l’orario scolastico, così da poterli ripetere anche a casa, ad esempio per trovare nuove soluzioni, da soli o con gli amici o coi genitori.