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Shaping Tomorrow. I giovani come protagonisti sui social media

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25 Luglio 2024
Shaping Tomorrow. I giovani come protagonisti sui social media

In occasione di Shaping Tomorrow, il convegno comunicazione 2024 dei salesiani, a Roma dal 1° al 7 agosto 2024, condividiamo la riflessione di Maciej Makula SDB sui social media. Al convegno interverrà come relatore il presidente WeCa Fabio Bolzetta. 

 

Introduzione

Nell’ultimo decennio circa, i social media sono diventati isole di evangelizzazione, dove fioriscono sempre più iniziative. A loro volta, le nuove tecnologie stanno aprendo la strada a forme innovative di comunicazione e contribuiscono a influenzare l’evangelizzazione in acque inesplorate. Le generazioni più giovani di bambini e ragazzi stanno naturalmente familiarizzando con le possibilità che la comunicazione digitale offre e diventano protagonisti di azioni concrete. Anche Papa Francesco, nella sua Esortazione Apostolica Post-sinodale Christus Vivit, indirizzata ai giovani e a tutto il popolo di Dio, incoraggia le nuove generazioni a guardare con occhi nuovi la Chiesa e ad essere coraggiosi nelle loro azioni.  

I giovani della Generazione Z e Alpha stanno diventando la forza trainante degli sforzi di evangelizzazione della Chiesa. Acquisendo esperienza, una cultura mediatica rilevante e imparando i principi etici, stanno guidando la Chiesa in areopaghi finora sconosciuti. Gettano le loro reti evangeliche e raggiungono gli abitanti del ‘continente digitale’ con un’ingegnosità spesso fantasiosa, per “vivere in mezzo al mondo e alla società per evangelizzarne le sue diverse istanze, per far crescere la pace, la convivenza, la giustizia, i diritti umani, la misericordia, e così estendere il Regno di Dio nel mondo” [1]. Con l’aiuto di educatori esperti, teorici dei media e professionisti, stanno costruendo le basi di nuove forme di evangelizzazione online. 

Scoprire i segni dei tempi, creare strumenti e lanciare progetti con i giovani nel campo dei media sta diventando una sfida urgente per la Chiesa del XXI secolo. I social media stanno fermentando come un lievito per l’azione pastorale e persino per la proclamazione del kerigma. Da qui l’importanza di una formazione adeguata, di una rete di contatti con i giovani di tutto il mondo e di evangelizzare con i giovani online. Il seguente articolo, partendo dall’esortazione Christus Vivit, presenterà alcune riflessioni relative all’insegnamento della Chiesa sul coinvolgimento dei giovani nei progetti mediatici – “[…] dal momento che si muovono così bene nelle reti sociali, bisogna coinvolgerli perché le riempiano di Dio, di fraternità, di impegno” [2].

Ambiente digitale

L’esortazione Christus Vivit, nei numeri 86-90, presenta l’ambiente digitale come una caratteristica indispensabile del mondo moderno. La cultura sta diventando sempre più ‘informatizzata’, le forme di comunicazione stanno cambiando, il mondo digitale sta digitalizzando la cultura, a volte ostacolando l’instaurazione e lo sviluppo di relazioni interpersonali, che possono persino assumere una forma disumana che deprezza la dignità umana (pornografia, fake news, dark web, cyberbullismo). Tuttavia, Internet è diventato un luogo di presenza quotidiana per milioni di giovani, che a volte considerano il contatto virtuale come l’unica comunicazione appropriata e sana. Le generazioni più giovani si trovano quindi ad affrontare la sfida di interazioni mature nel mondo reale e in quello virtuale [3]. 

Il mondo digitale può essere pericoloso; può ingannare gettando nelle acque della solitudine o dell’isolamento emotivo. Tuttavia, stanno nascendo giovani “che sono anche creativi e talvolta geniali in questi settori. Come, ad esempio, il giovane Venerabile Carlos Acutis” [4]. Questo giovane della Chiesa cattolica ha compreso i meccanismi di comunicazione su Internet; era consapevole dei pericoli, non è caduto nelle trappole, e allo stesso tempo ha utilizzato le sue competenze peculiari e le nuove tecnologie per l’evangelizzazione con perfetta precisione e perspicacia [5]. Per quanto riguarda le innovazioni nel mondo digitale, la cosiddetta intelligenza artificiale, ossia un sistema informatico programmato avanzato che tenta di eguagliare l’intelligenza umana svolgendo vari compiti, è diventata di recente immensamente popolare. Il noto ChatGPT, progettato da OpenAI, è uno strumento che implementa l’intelligenza artificiale, e la sua missione è quella di beneficiare tutta l’umanità [6].

L’annuncio del Vangelo nei vari areopaghi digitali presuppone un dialogo con la cultura. “L’evangelizzazione richiede un interesse concreto per il mondo dei mezzi di comunicazione sociale – sono il percorso in cui, soprattutto nei nuovi media, si incontrano numerose persone, le loro numerose domande e le loro numerose aspettative” [7]. D’altra parte, la cultura digitale di oggi può causare una sensazione di orfanità e “dobbiamo accettare che tutta la saggezza di cui abbiamo bisogno per la vita non può essere racchiusa entro i limiti imposti dalle attuali risorse della comunicazione” [8]. La cultura digitale, che porta alla trasformazione culturale, sta avendo un impatto profondo sulla nostra capacità di comunicare, imparare e stabilire relazioni, e le nuove tecnologie e lo sviluppo di Internet stanno cambiando il modo in cui affrontiamo l’evangelizzazione nella Chiesa. “Viviamo un cambiamento epocale: una metamorfosi non solo culturale ma anche antropologica che genera nuovi linguaggi (…)” [9].  

Evangelizzazione digitale

Molti anni fa, nel 1976, Papa Paolo VI scrisse in modo profetico sui mezzi della nuova evangelizzazione: “Questo problema del «come evangelizzare» resta sempre attuale perché i modi variano secondo le circostanze di tempo, di luogo, di cultura, e lanciano pertanto una certa sfida alla nostra capacità di scoperta e di adattamento” [10]. A sua volta, Papa Giovanni Paolo II vide chiaramente che lo sviluppo dei media avrebbe portato nuove opportunità di evangelizzazione: “Per la Chiesa il nuovo mondo del ciberspazio esorta alla grande avventura di utilizzare il suo potenziale per annunciare il messaggio evangelico” [11]. Anche Papa Benedetto XVI era consapevole dell’importanza della generazione digitale e delle ricchezze apportate dalle nuove tecnologie, che sono un dono per la Chiesa e per il mondo. “A voi, giovani, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo «continente digitale»” [12]. 

Nel suo messaggio per la 48ª Giornata Mondiale Delle Comunicazioni Sociali nel 2014, Papa Francesco ha poi invitato in particolare i giovani ad essere audaci nei loro sforzi di evangelizzazione: “Non abbiate timore di farvi cittadini dell’ambiente digitale. (…) In questo contesto la rivoluzione dei mezzi di comunicazione e dell’informazione è una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova per trasmettere agli altri la bellezza di Dio” [13]. A sua volta, nell’introduzione al libro ‘La Chiesa nel mondo digitale. Strumenti e proposte’, Francesco ha scritto che i giovani hanno un ruolo speciale da svolgere nelle nuove modalità di comunicazione, e il loro compito è quello di diventare protagonisti delle nuove forme di comunicazione sociale. ” Sappiamo che mai il virtuale potrà sostituire la bellezza degli incontri a tu per tu. Ma il mondo digitale è abitato e va abitato da cristiani” [14].

L’insegnamento della Chiesa approva l’uso dell’ambiente digitale per l’evangelizzazione. Ciò è confermato da numerosi documenti, come i Messaggi per la Giornata Mondiale Delle Comunicazioni Sociali, che invitano ad un impegno responsabile nella nuova evangelizzazione. La rivoluzione tecnologica in corso sotto i nostri occhi richiede impegno e una nuova prospettiva. Certamente, la migliore risposta a questa sfida può essere fornita dai giovani che, grazie alla loro ingegnosità, apportano una grande freschezza alla Chiesa [15]. “C’è davvero molto da fare per imparare ad ascoltare; e per coinvolgere e formare giovani, nativi digitali (…). Il web e le reti sociali possono essere abitati da chi testimonia la bellezza della fede cristiana, da chi propone storie di fede e di carità vissuta (…)” [16].

Famiglia Salesiana Digitale

La Famiglia Salesiana, per sua natura, è chiamata a lavorare con i giovani. I cambiamenti tecnologici e di civiltà sollevano ulteriori domande sulla presenza del carisma salesiano nell’ambiente digitale e sull’evangelizzazione nel mondo digitale, che da qualche tempo è diventato l’ambiente naturale dei giovani. La Famiglia Salesiana e i suoi singoli membri hanno molte predisposizioni uniche per salpare verso il continente digitale missionario, come abbiamo potuto osservare per anni in tutti i continenti. Questo è diventato particolarmente evidente durante la pandemia, quando sono state mobilitate enormi forze salesiane per contattare i giovani digitalmente. Molte istituzioni salesiane avevano attività professionali da presentare a questo proposito, che hanno avuto e hanno ancora oggi risultati tangibili. 

Per quanto riguarda il coinvolgimento della Famiglia Salesiana nelle attività educative, informative e di evangelizzazione nei media tradizionali e sociali, vanno citati: le stazioni televisive e radiofoniche salesiane, le riviste e le newsletter, il Bollettino Salesiano, l’enorme impegno dei media durante il periodo della pandemia, le trasmissioni online, l’influencer marketing, la professionalizzazione dei contenuti, i portavoce preparati per molte istituzioni, la gestione professionale delle crisi di comunicazione, gestione sapiente delle informazioni istituzionali interne ed esterne, crescente consapevolezza degli studi, della formazione e dei corsi sui media e sulla comunicazione, organizzazione di simposi e conferenze legate alle nuove tendenze come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, il metaverso o il live streaming. Inoltre, ci sono corsi di formazione sui rischi dei social media: cyberbullismo, fake news, deep fake, patostreaming, cyberbullismo, tabnabbing, esclusione digitale, phishing, vishing, smishing, scam, FOMO, flaming, trolling, hate speech, sexting, sextortion, stalking, child grooming, virus informatici, spam, botnet e molti altri.

A volte, la mancanza di un’adeguata comprensione dell’insegnamento della Chiesa sui media e la mancanza di motivazione a lavorare ampiamente con i giovani nella creazione e nell’attuazione dei progetti mediatici salesiani possono essere problematici. Le generazioni comunicative, in particolare la Gen Y, la Gen Z e la Gen Alpha, stanno oggi determinando la forma della comunicazione interpersonale e aziendale, così come quella della Chiesa. Vale la pena ricordare che la cosiddetta comunicazione mediata, pur utilizzando i social media, non è una comunicazione faccia a faccia, dal vivo, ma è un modo di comunicazione interpersonale il più normale e appropriato possibile. La comprensione dei processi di comunicazione contemporanei e l’evangelizzazione nel mondo digitale richiedono preparazione, studio, strategia, prudenza, lavoro in rete, impegno di risorse umane e finanziarie e, soprattutto, un adeguato discernimento spirituale.

Conclusione

Papa Francesco ha fiducia nei giovani per quanto riguarda l’aspetto dell’evangelizzazione nelle reti sociali. Chiede solo di stimolare le loro aspirazioni, il loro entusiasmo e le loro iniziative in questo campo, perché le reti sociali possono diventare un luogo per l’annuncio del kerigma e un rinnovato desiderio di sperimentare il Dio personale [17]. Il Papa incoraggia i giovani a creare attivamente il futuro con coraggio: “Per favore, non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento” [18].

I giovani evangelizzatori raggiungono credenti e non credenti con il messaggio del Vangelo attraverso il loro entusiasmo [19]. Naturalmente, le proposte evangeliche sui social media devono essere utilizzate con attenzione e cautela, ma essere guidati dalla paura non è compatibile con la gioiosa notizia del Vangelo. Ecco perché Francesco si rivolge spesso ai giovani: “Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali (…) E vuole voi, giovani, come suoi strumenti per irradiare luce e speranza, perché vuole contare sul vostro coraggio, sulla vostra freschezza e sul vostro entusiasmo” [20]. 

Il continente digitale è oggi la più grande area missionaria. Papa Benedetto XVI ha incoraggiato l’evangelizzazione di questo continente digitale [21]. Studi sociologici e statistiche dimostrano che oggi l’ambiente naturale della gioventù è costituito dai social media ed è lì che i giovani trascorrono gran parte del loro tempo. Le nuove tecnologie sono una proposta interessante per la Chiesa universale e, utilizzate in modo appropriato, possono raggiungere i cuori dei fedeli con il messaggio del Vangelo. Infine, vale la pena ricordare le parole di Giovanni Paolo II, che vedeva nelle nuove tecnologie delle invenzioni date da Dio all’uomo. Pertanto, le parole: “Non abbiate paura! Non abbiate paura delle nuove tecnologie!” [22] sono particolarmente rilevanti oggi.

Maciej Makula SDB

  1. Francesco, Christus vivit, Vaticano 2019, nr 168.
  2. Ibid, nr 241.
  3. Ibid, nr 86-90.
  4. Ibid, nr 66, 104.
  5. Ibid, nr 66, 105, 106.
  6. OpenAI, https://openai.com/about.
  7. Synod Biskupów, Orędzie XIII Zwyczajnego Zgromadzenia Ogólnego Synodu Biskupów do ludu Bożego, https://www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20121026_message-synod_pl.html, nr 10.
  8. Francesco, Christus vivit…, nr 195.
  9. Francesco, Patto Educativo Globale, https://www.educationglobalcompact.org/resources/Risorse/vademecum-italiano.pdf. 
  10. Paolo VI, Esortazione Apostolica, Evangelii nuntiandi, Vaticano 1976, nr 40.
  11. Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la 36ª Giornata Mondiale Delle Comunicazioni Sociali, https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/communications/documents/hf_jp-ii_mes_20020122_world-communications-day.html.
  12. Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 43ª Giornata Mondiale Delle Comunicazioni Sociali https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/messages/communications/documents/hf_ben-xvi_mes_20090124_43rd-world-communications-day.html.
  13. Messaggio del Santo Padre Francesco per la 48ª Giornata Mondiale Delle Comunicazioni Sociali, https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/communications/documents/papa-francesco_20140124_messaggio-comunicazioni-sociali.html.
  14. Fabio Bolzetta, La Chiesa nel digitale. Strumenti e proposte, Tau 2022, s. 13-14; Vatican News, Franciszek: chrześcijanie muszą być obecni w sieci, 2022, https://www.vaticannews.va/pl/papiez/news/2022-06/franciszek-chrzescijanie-musza-byc-obecni-w-sieci.html.
  15. Magdalena Jeżak-Śmigielska, Maciej Makuła, Marek Weresa, Środowisko cyfrowe jako przestrzeń ewangelizacji na podstawie adhortacji Papieża Franciszka Christus vivit, Łódzkie Studia Teologiczne, 29 (2020) 1, p. 41.
  16. Fabio Bolzetta, La Chiesa nel digitale…, p. 13.
  17. Francesco, Christus vivit…, nr 210, 214.
  18. Francesco, Christus vivit…, nr 174.
  19. Adam Kłonowski, Videos to make your day, Wykorzystanie aplikacji mobilnej TikTok w działalności duszpasterskiej Kościoła katolickiego w Polsce, Ateneum Kapłańskie 178(2022), z. 2(678), p. 252-353.
  20. Francesco, Christus vivit…, nr 177.
  21. Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 43ª Giornata Mondiale…
  22. Giovanni Paolo II, Il rapido sviluppo, 2005, nr 14.
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