Di Maria Elisabetta Gramolini da Agensir.it
Umberto Rapetto, esperto di sicurezza informatica, docente universitario e autore, già generale della Guardia di Finanza a capo di numerose indagini, consiglia di aprire gli occhi: “Dobbiamo temere. Occorre fare copia di tutti i dati off line. Se ci fosse mai una ‘apocalisse digitale’ avremmo almeno una base da cui partire”
C’è un’altra guerra oltre a quella combattuta dai carri armati e dalle molotov. È dietro gli schermi dei computer ed è molto più pericolosa di quanto possa immaginare la mente di un comune cittadino non abituato a masticare di informatica o elementi di cybersicurezza. Se da una parte ha sollevato sui social quasi un’onda di giubilo l’azione di Anonymous, il collettivo di hacker, che ha messo a segno numerosi black out di siti del Cremlino o delle principali testate russe, dall’altra non deve passare inosservata la risposta del team Conti, altro gruppo di pirati informatici foraggiati da Mosca. Al Sir, Umberto Rapetto, esperto di sicurezza informatica, docente universitario e autore, già generale della Guardia di Finanza a capo di numerose indagini, consiglia di aprire gli occhi: “Dobbiamo temere. Occorre fare copia di tutti i dati off line. Se ci fosse mai una ‘apocalisse digitale’ avremmo almeno una base da cui partire”.