La guida per parrocchie, ordini religiosi, missionari e associazioni…
Anche nella nostra vita “non digitale” facciamo parte, volenti o nolenti, di molti gruppi.
Possiamo considerarci parte del gruppo degli ex studenti della nostra scuola, e se siamo sacerdoti dei nostri compagni di ordinazione. Magari siamo iscritti a un’associazione storica, culturale o filantropica, ma potremmo essere iscritti “di fiducia” anche a gruppi di tifosi di una squadra di calcio o ai fan di un determinato cantante.
Facebook, il social network più utilizzato al mondo, ci aiuta a “ricostruire” questi gruppi anche nel “continente digitale”. E dove molti vedono solo un’altra opportunità di evasione, noi ci possiamo vedere un grande spazio per la pastorale, sia a livello locale (parrocchie, associazioni), sia a livello italiano o internazionale (famiglie religiose, congregazioni missionarie etc.).
Ma come funzionano i gruppi su Facebook?
I gruppi sono una delle “istituzioni” più antiche di Facebook, pensate proprio per la funzione primaria per cui Mark Zuckerberg aveva ideato questo social network: tenere insieme gruppi di studenti ed ex-studenti anche dopo il college.
Per entrare in un qualsiasi gruppo bisogna avere un profilo Facebook con nome e cognome (lo abbiamo visto l’altra volta). Le persone iscritte ad un gruppo Facebook possono pubblicare, dentro una bacheca condivisa, foto, link, video, video in diretta o semplice testo. Tutti gli altri componenti del gruppo lo vedranno sia entrando nel gruppo, sia nella loro bacheca nell’home page di Facebook o all’apertura dell’applicazione nel telefonino.
Riprendiamo l’account della volta scorsa, il nostro amico “don Mario Verdi” e clicchiamo su “gruppi”.
Proviamo quindi a creare il nostro primo gruppo Facebook.
Lo possiamo fare semplicemente premendo il pulsante verde “Crea Gruppo”.
Da qui in avanti la faccenda è piuttosto semplice.
Ci basta compilare tutti i campi per dare il via al nostro gruppo. Dovremo scegliere un nome e aggiungere i nomi di alcuni “amici”, persone che cioè hanno accettato o ci hanno dato la loro amicizia virtuale su Facebook. Per entrare in gruppo, infatti, a seconda dei casi, si può essere “aggiunti” oppure si può fare domanda d’accesso.
Per i gruppi più “giovani”, ovvero quelli creati da pochi giorni o settimane, scrivere il nome di un amico per aggiungerlo al gruppo si risolverà nell’invio di un invito, che l’amico dovrà confermare. Se invece il gruppo è ormai ben avviato, basterà il nostro clic. Sarà l’amico che poi potrà, una volta ricevuta la notifica, declinare il nostro invito semplicemente uscendo dal gruppo e magari chiedere espressamente a Facebook, approvando una “spunta”, di non essere aggiunto nuovamente allo stesso gruppo in futuro.
Per creare il gruppo dovremo scegliere poi il livello di privacy.
Un gruppo pubblico è visibile a tutti, tutti possono vederne i membri e i post ma soltanto chi ne fa parte può commentare o aggiungere contenuti.
Un gruppo chiuso è invece un gruppo di cui è pubblica solo l’esistenza e la lista dei componenti. Solo gli iscritti possono vederne i contenuti.
Un gruppo segreto, infine, è un gruppo visibile soltanto da chi ne fa parte.
Per un gruppo come quello degli educatori, forse, l’opzione migliore è il gruppo chiuso.
Se selezioniamo “Aggiungi ai collegamenti rapidi” sarà più facile trovare il gruppo nella nostra colonnina di sinistra di Facebook su computer fisso o da cellulare tra le prime voci di menu. Premiamo “crea” e il gruppo è pronto a tutti gli effetti.
Sarà possibile scegliere, poi, dal menù “Impostazioni” del gruppo, se:
- Tutti gli iscritti potranno pubblicare contenuti.
- Tutti gli iscritti potranno pubblicare contenuti (dopo però approvazione di un amministratore o di un moderatore).
- Solo gli amministratori potranno pubblicare i contenuti (gli altri membri potranno solo commentarli).
Una piccola icona colorata ci aiuterà ad orientarci meglio nel dedalo di collegamenti Facebook… e una volta dato l’ok ci troveremo dentro il gruppo.
Per prima cosa, inseriamo dei “Tag” e una descrizione per spiegare l’intento, lo scopo, e magari anche le regole del gruppo creato.
Nel campo “Scrivi qualcosa”…
… è possibile condividere contenuti, foto, sondaggi…
… e creare degli eventi (sugli eventi torneremo però anche più avanti) …
Ci siamo dimenticati di aggiungere una foto per personalizzare ulteriormente il gruppo. Possiamo scegliere tra le foto eventualmente già presenti nel gruppo oppure caricarne una di nuova…
Una volta caricata…
… posizioniamo l’immagine e salviamo le modifiche.
Gestire un gruppo da soli – specie se il gruppo ha una certa dimensione – può non essere facile. Per questo, possiamo farci aiutare da qualcuno.
Clicchiamo su “membri”…
… e troveremo la lista degli iscritti al gruppo. Premendo la rotellina sul nome di un iscritto possiamo nominarlo come moderatore o come amministratore.
Attenzione però: un moderatore può soltanto cancellare e mutare persone che dentro il gruppo iniziassero a scrivere contenuti non appropriati. Un amministratore, invece, può nominare a sua volta altri amministratori e moderatori o rimuoverli dal loro incarico. Il lato positivo è che il fondatore del gruppo non può essere cancellato da un amministratore, dunque possiamo fidarci.
Abbiamo visto come si crea un gruppo: ora andiamo alla ricerca di altri gruppi ai quali iscriverci.
Se conosciamo il nome del gruppo, ci basterà digitarlo nella barra di ricerca e selezionarlo.
All’interno, ci verrà chiesto di iscriverci per partecipare alla discussione.
Clicchiamo sul tasto verde “Iscriviti al gruppo”.
Per farne parte dovremo però aspettare di essere “approvati”. Solo a quel punto potremo leggere, pubblicare e commentare. I contenuti dei nostri gruppi, come già ricordato, saranno visibili sia nella pagina principale di Facebook, dove si aggregheranno i contenuti dei nostri amici, delle pagine che piacciono e dei gruppi, sia dentro il gruppo.
Infine, c’è un modo interessante per scoprire sempre nuovi gruppi, con suggerimenti basati sulle nostre attuali preferenze, sugli amici e persino sul posto in cui viviamo.
Ci basta andare di nuovo su “gruppi”.
Per vedere i gruppi “suggeriti”, sia in rapporto alle nostre amicizie, sia “esplorabili” per macrotematiche o per i tag, come quelli che abbiamo messo all’inizio.
Arrivati a questo punto, è importante concludere con una piccola ma sostanziale avvertenza.
Purtroppo, molti dei gruppi che ci verranno suggeriti non saranno esattamente consoni agli argomenti che cercheremo. Anzi, probabilmente incontreremo contenuti apertamente offensivi o fuorvianti.
Se una pagina infatti ha degli amministratori, che possono venir sanzionati anche con la chiusura della pagina, nei gruppi ciascuno scrive “a nome suo”. Questo è un bene, se pensiamo a degli educatori parrocchiali che pensano a nuove attività per i loro ragazzi o i componenti di una congregazione di missionari sparsi in tutto il mondo che condividono foto e riflessioni. Ma questa libertà ha sicuramente dei risvolti negativi, e ce ne accorgiamo leggendo i giornali.
Con i social – e in particolare con i gruppi – si diffondono a macchia d’olio bufale, contenuti razzisti o violenti e articoli pseudo-scientifici che producono gravi danni sociali (pensiamo soltanto alle campagne contro la vaccinazione per i bambini). Purtroppo non mancano anche casi di bullismo e di cyber-bullismo che nei gruppi chiusi e segreti crescono a dismisura, fino a episodi di molestie nei confronti di minori, donne e persone svantaggiate.
Proprio per questo, ora più che mai, occorre essere presenti con la nostra testimonianza cristiana. Anche qui.