La pandemia ci ha insegnato una cosa. Se una cosa esiste, può andare in streaming.
Scherzi a parte, dopo le messe in streaming durante il primo lockdown e un’infinità di riunioni, convegni, appuntamenti culturali e conferenze in streaming tra l’autunno, l’inverno e la primavera del secondo/terzo lockdown, tutti non aspettiamo altro che vederci in presenza e passare un po’ di tempo assieme, dopo mesi passati davanti a uno schermo.
Eppure, anche dopo la pandemia, lo streaming resterà un fedele alleato come strumento alternativo – ma complementare – alla presenza fisica.
Ma come si fa uno streaming?
Nel tutorial WeCa di questa settimana proponiamo le soluzioni principali, quelle più conosciute, distribuite su tre livelli di accessibilità e di impegno. Escludiamo però da questa rassegna le soluzioni per smartphone, sia per la loro semplicità – basta premere un bottone per andare in diretta su Facebook, Instagram e Youtube – sia perché non sono la soluzione più “comoda” e stabile per dirette più lunghe.
Partiamo dal livello base.
Per “livello base”, intendiamo quegli strumenti per i quali non serve assolutamente alcun tipo di conoscenza tecnica. Basta seguire le istruzioni a schermo.
Il primo strumento che citiamo è Youtube.
Entrando su Youtube Studio all’indirizzo studio.youtube.com, prima di tutto dobbiamo assicurarci di essere abilitati per lo streaming. Andiamo su Impostazioni, canale, idoneità alle funzionalità e qui, abilitiamo le “funzionalità che richiedono la verifica telefonica” effettuando, per l’appunto, la verifica del numero di telefono.
Youtube ci chiederà almeno 24 ore per l’abilitazione.
Una volta abilitati, sempre su Youtube Studio, potremo selezionare l’opzione “trasmetti dal vivo”. Potremmo programmare una diretta per tempo o andare subito live. Lo possiamo fare sia collegandoci con un programma – ma questo lo vedremo più tardi – sia direttamente con la webcam. Basta una telecamera e un microfono collegati al nostro computer per andare così in streaming subito o programmando l’evento più tardi.
Molto simile anche il collegamento con Facebook. Dalla nostra pagina, nel nostro gruppo e persino nel nostro profilo personale possiamo programmare un evento in diretta o andare subito live. Anche qui, potremmo scegliere di “usare la chiave per lo streaming”, usando in questo caso un software dedicato o usare la fotocamera.
Ci vuole davvero un attimo.
Passiamo al livello intermedio. In questo caso ci affidiamo a strumenti esterni, con anche possibilità a pagamento, che ci permettono di rendere ancora migliori i nostri eventi in streaming, senza per forza obbligarci ad imparare complesse procedure di natura tecnica.
Uno degli strumenti più facili e impiegati in questo senso è “StreamYard”. Entriamo usando la nostra mail. Qui dentro, dovremmo collegarci usando i nostri profili Facebook, Youtube o entrambi.
Una volta settato lo stream – che apparirà anche nei nostri canali pubblici – ci verrà chiesto di autorizzare webcam e microfono. Qui dentro, però, a differenza delle dirette streaming “semplificate” di Facebook e Youtube, saremo accolti da un vero e proprio studio di regia, nel quale aggiungere altre persone attraverso link di invito, mostrare schermate come slide o immagini, e scegliere in maniera dinamica che cosa mostrare allo spettatore, quali audio abilitare o disabilitare e altro ancora.
La versione a pagamento di StreamYard ci permette di disabilitare il logo di Streamyard e di poter andare in diretta per quanto tempo vogliamo su quanti canali diversi riterremo opportuno.
StreamYard è un ottimo strumento, ma possiamo ricorrere anche a strumenti come Lighstream o persino la versione a pagamento di Zoom, anche se quest’ultima ha poche possibilità di personalizzazione.
L’ultimo step di questa rassegna, che definiamo avanzato, prevede invece l’impiego di programmi con i quali saremo noi a curare manualmente la regia del nostro evento.
Il software che raccomandiamo si chiama Obs Studio ed è completamente gratuito. Con esso avremo il pieno controllo delle telecamere e dei microfoni collegati al PC, potremo cambiare scene preparate in precedenza mescolando camere, inquadrature, immagini e slide, condividere schermi, e persino – grazie a un’estensione che si chiama NDI, incorporare persone in collegamento attraverso strumenti di videoconferenza come Skype.
Vi ricordate quelle “dirette con codice” che avevamo saltato prima dentro Youtube e Facebook: ecco. Con Obs Studio potremmo andare in diretta proprio su Youtube, Facebook e mille altri servizi copiando e incollando quei codici segreti.
Ci vuole un po’ di pratica, ma i risultati, anche per i neofiti, potranno fare invidia anche a dei canali televisivi tradizionali. Del resto, OBS Studio è ormai uno strumento impiegato anche dalle TV per la sua essenzialità ed efficacia.
Vi abbiamo dato un po’ di strumenti: ora tocca a voi pensare a creare eventi in streaming per coinvolgere ancora di più, nelle vostre parrocchie, istituzioni e associazioni religiose sia i vicini che i lontani!
Testi: Andrea Canton