Ormai tutti – o quasi – gli addetti ai lavori (e non solo) conoscono il Manifesto della comunicazione non ostile promosso da Parole Ostili, impegnato da qualche anno nella promozione di progetti di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole. L’idea che presentiamo in questo tutorial prende le mosse da due domande: siamo davvero sicuri che educare all’adozione di una comunicazione non ostile debba riguardare solo i ragazzi e gli adulti? Siamo sicuri che, solo per il fatto che i bambini non possono avere profili social, non debbano essere coinvolti?
Evidentemente siamo convinti dell’opposto, come anche i promotori del Manifesto. Ma come possiamo spiegare a un bambino di cinque anni che “si è ciò che si comunica” (le parole che scelgo raccontano la persona che sono, mi rappresentano), che “prima di parlare bisogna ascoltare” (nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura)?
Se, nella sua forma originale, è impossibile rivolgerlo alla comunità dei bambini, ecco che qualche anno fa è stata prodotta una versione “piumata” per i più piccoli.
Parole appuntite, parole piumate è il titolo di questo nuovo prodotto che raccoglie cinque filastrocche ispirate ai principi del Manifesto, scritte da Anna Sarfatti, nota scrittrice di libri per bambini, e illustrate da Nicoletta Costa, una delle illustratrici più famose che ci ha regalato La nuvola Olga e Giulio Coniglio, per fare qualche esempio.
Proviamo a entrare nelle pagine del Manifesto pubblicato da Franco Cosimo Panini, con qualche frammento.
Nessuno ha sempre ragione, né il topo, né il leone, né l’aquila, né il girino, né il poliziotto, né il bambino. Il segreto per non sbagliare è così facile, basta ascoltare.
O ancora.
Io sono io. Sono i pensieri, rombanti come il tuono. Sono le parole, che raccontano chi sono.
Gli spunti a partire da queste poche righe sono molteplici, oltre ad essere particolarmente suggestivi grazie alle illustrazioni di Nicoletta Costa. La creatività degli educatori potrà scegliere le piste didattiche più svariate, ma suggeriamo alcuni percorsi.
Il primo prevede una lettura animata, che ha come esito una discussione dei contenuti con domande guida (anche a te è capitato di litigare con dei compagni? Come si fa a fare la pace? O ancora, cosa pensi del silenzio? Come ti senti quando capisci di essere ascoltato?). In questo caso è evidente la necessità di lavorare in piccoli gruppi per raccogliere le parole di tutti e di ciascuno e lasciare spazio al racconto e all’esempio.
Il secondo prevede una lettura animata, che porta alla produzione di disegni individuali (nel caso di un tempo ridotto), di momenti animati e teatrali che possono essere realizzati insieme ai bambini (in questo caso è necessario avere più tempo per raccogliere le storie dei bambini, scriverle e successivamente recitarle).
Una bella occasione per parlare di ascolto, accoglienza, rispetto, comunicazione, relazione anche con i più piccoli e per insegnare ai grandi (adulti e genitori in primis) ad ascoltare ed essere “meno appuntiti”.
Testo: Alessandra Carenzio