1) Cos’è Google e chi lo ha inventato?
Google è il principale motore di ricerca usato nel mondo, in alcune paesi come in Italia possiamo dire l’unico dato che è usato dal 90% degli utenti che fanno ricerche nel web. Google è il motore di ricerca più diffuso ma non è l’unico, sono infatti centinai i motori di ricerca (generali e specializzati) a cui gli utenti chiedono aiuto per trovare risorse in rete. Google ha più di 20 anni, nasce nel 1997 grazie a Larry Page e Sergey Brin, studenti dell’Università di Stanford, ma la società viene fondata nel settembre del 1998. Il nome deriva da un gioco linguistico, infatti “googol” è un termine matematico che indica il numero 1 seguito da 100 zeri.
2) Come Funziona Google?
Come tutti i motori di ricerca quando viene digitata una query, cioè una richiesta di informazioni all’interno della barra di ricerca, all’utente vengono restituiti nel giro di una frazione di secondo una pagina con i risultati corrispondenti, un elenco che può essere costituito anche da decine o centinaia di milioni di risorse, quindi siti web, documenti, video, libri, link, immagini etc.
Per gestire tutti questi dati in modo veloce ed efficiente Google (come anche altri motori di ricerca) organizzano tutto in tre fasi:
- Scansione
è il lavoro di scansione da parte degli spider (ragni), chiamati anche crawler o robot. Si tratta di software appositi che esaminano i documenti Web e passano da una pagina all’altra seguendo i link contenuti in esse. Quando uno spider scansiona un documento, ad esempio una pagina classica di un sito, lo fa con occhi diversi da quello di un umano, riuscendo a leggere informazioni (metadati) che aiutano molto Google a capire tipo di contenuto e importanza delle informazioni contenute. - Indicizzazione
fase fondamentale che consente attraverso speciali algoritmi di mettere ordine rispetto ad un’enorme quantità di documenti Web, dividendo le pagine per parole chiave (keyword) tematiche o categorie ed una serie di altri parametri che permettono una prima classificazione. Possiamo pensare ad una sorta di grandissima biblioteca. Quando effettuiamo una ricerca Google va a consultare i documenti non direttamente nel Web, ma all’interno dei propri database (biblioteca!). Questo rende il lavoro del motore di ricerca molto più rapido. - ranking e creazione della SERP
quando l’utente effettua una ricerca, il motore di Google ricerca preleva dagli indici i documenti più rilevanti (vicini alla query) e li ordina in una sorta di classifica che crea prendendo in considerazione oltre 200 fattori.
La classifica finale è la cosiddetta SERP un acronimo che indica la pagina con i risultati del motore di ricerca visibile all’utente.
3) Google e la Geolocalizzazione
Come riesce un motore di ricerca a capire dove mi trovo e restituire risultati pertinenti rispetto alla mia posizione? Sempre più spesso Google sta implementando la geolocalizzazione nel produrre i risultati di ricerca, ciò significa che senza accorgerci Google crea delle SERP differenti in base alla località in cui effettuiamo la ricerca.
Prendiamo ad esempio una ricerca del termine “birreria” e impostiamo come località una città come Perugia: i risultati saranno completamente differenti se cambieremo artificiosamente la località in cui ci troviamo realmente.
4) Il successo di Google tra i navigatori
Il grande successo di Google è il risultato di tanti fattori, due quelli da considerare tra tutti:
PageRank: Sistema di classificazione che Larry Page e Sergey Brin (fondatori di Google) riprendono mutuano dall’algoritmo inizialmente sviluppato dell’italiano Massimo Marchiori: HyperSearch, migliorandolo rendendolo l’algoritmo più performante presente sul mercato.
Semplicità: a differenza dei primi competitor Google ha consentito dall’inizio una ricerca semplice di siti e risorse web, in modo essenziale e minimale, rendendo più facile la vita agli utenti. Dal lato grafico Ggoogle è un “sito” che ha la massima semplicità, con la presenza solo della barra di ricerca.
5) I Doodle di Google!
Negli ultimi anni Google ha abituato gli utenti ad una simpatica consuetudine, quella di personalizzare il proprio logo attraverso gli ormai famosi Doodle, così il classico logo dalle lettere multicolore viene periodicamente modificato per celebrare occasioni particolari o ricorrenze. I primi “Doodle” di Google erano statici, mentre oggi siamo abituati a versioni sempre più elaborate, animate e spesso interattive.
6) Google è veramente un motore di ricerca globale?
Ci sono casi in cui google, per accordi commerciali o limitazioni di alcuni stati non è un motore di ricerca “liberamente” utilizzabile dagli utenti. Esistono grandi Paesi (es. Russia e Cina) dove per motivi culturali ed economici si preferisce non dare troppo spazio a Google (considerata impropriamente, viste le dimensioni da multinazionale con sedi ovunque, un’azienda solo statunitense). Quindi in Russia, oltre a Google che rimane comunque tra i leaders, trova maggiore spazio un motore di ricerca come Yandex mentre per quanto riguarda la Cina resiste il famoso motore di ricerca Baidu, che forte della richiesta interna è ad oggi è il terzo motore di ricerca al mondo.
7) Sapete qual è il secondo motore di ricerca più usato in Italia?
Non ci crederete ma è YouTube, il celebre portale video, ad essere il secondo sito più usato per fare ricerche! Ma questo non rappresenta certo un problema per il colosso delle ricerche, visto che YOUTUBE come GOOGLE sono entrambi di proprietà del colosso di Mountain View.
8) Da dove arrivano i maggiori guadagni per Google?
La vera svolta per Google è nel 2000, quando sviluppa internamente Google Ads, ovvero gli annunci pubblicitari: una piattaforma che permette di inserire spazi pubblicitari all’interno delle pagine di Google; personalizzando gli annunci proprio in base alle ricerche compiute dagli utenti. Ancora oggi, gli introiti garantiti dai clic alle pubblicità presenti sul motore di ricerca e disseminate per il web rappresentano oltre l’80% del fatturato.
Oggi Google ottiene bei ricavi anche da servizi e app a pagamento che si possono utilizzare su tutti i dispositivi che adottano Android, di fatto il sistema operativo in funzione su oltre due miliardi di smartphone, tablet e altri dispositivi
9) Un rischio su tutti?
Le cosiddette bolle di filtraggio, termine coniato dall’esperto Eli Pariser in un suo saggio del 2011 per spiegare perché le ricerche con la stesse parole chiave danno risultati diversi agli utenti. In effetti si riscontrano risposte personalizzate alle proprie ricerche, quasi il motore ci filtrasse le informazioni dentro una bolla i cui rischiamo di restare imprigionati. Come liberarsi? Frequentando altri motori di ricerca senza mai consegnare fiducia indiscriminata a nessuno di essi.
Filippo Andreacchio e Marco Sanavio