Come poter narrare con il digitale la propria esperienza di vita, la realtà professionale o le ore di volontariato in associazioni o nel mondo? Come poter costruire un significato attorno al prodotto digitale?

Come attivare un processo creativo e collaborativo?

Per provare a trovare risposta a queste domande, in questo tutorial raccontiamo un’esperienza, quella della fondazione PIME (Pontificio Istituto per le Missione Estere) che ha offerto alcuni percorsi di formazione come stimolo per creare competenze digitali in giovani interessati e chiamati poi a generare contenuti nei loro contesti di vita.

Sono state individuate tre diverse forme di narrazione: il digital storytelling; il podcasting; la fotografia etica.

Le vediamo insieme, sicuri della generatività dell’esperienza per lanciare nuove piste di lavoro oltre al caso specifico oggetto di questo tutorial.

Fare digital storytelling non significa solo narrare storie attraverso le tecnologie, ma è molto di più; significa mettere in dialogo i contenuti presenti in Rete a partire dalla propria esperienza personale. Perché funzioni, è necessario partire dai propri scopi comunicativi senza tralasciare le logiche del formato digitale.
Costruire un prodotto per raccontare l’esperienza di missione ad un gruppo di adolescenti, significa partire dai loro linguaggi, da ciò che frequentano e vivono in rete aggiungendo immagini, suoni, audio che andranno ad aiutare il senso di immedesimazione della storia.

Il secondo formato narrativo scelto è il podcast. Registrare un podcast non è un processo immediato o merito solo del singolo individuo, necessita la creazione di una comunità all’interno della quale potrà organizzarsi un confronto e un dialogo per costruire un prodotto armonico e ben strutturato. Gli aspetti tecnici non sono secondari: un audio improvvisato o una dizione poco curata possono limitare la riuscita.

Quali realtà sul territorio? Quali servizi presenti in un quartiere? A partire da una specifica domanda è possibile organizzare una narrazione di senso utile e interessante per la comunità di ascoltatori. Ricordiamo, per chi fosse interessato, il tutorial Weca dedicato al podcast come formato per la pastorale.

Un terzo spazio narrativo, infine, è dedicato alla fotografia, qui la domanda guida è: come fare fotografia mantenendo uno sguardo etico sulla realtà? Con qualche attenzione di inquadratura o di giochi di luce è possibile costruire un proprio stile narrativo originale e creativo, senza tralasciare l’armonicità dell’immagine stessa.
Una forma di narrazione apparentemente semplice che può essere utilizzata con qualsiasi target: dai bambini agli anziani per permettere loro di raccontare una particolare esperienza con alcune immagini scattate da loro.

Quelle che abbiamo presentato sono forme diverse che condividono una stessa logica. La narrazione diventa allora un’occasione di incontro e di rilancio di esperienze, un modo per attivare, partecipare, pensare e ri-pensare insieme.

Testi: Eleonora Mazzotti