La tecnologia – e la tecnologia digitale – oggi è onnipresente e influenza ogni aspetto della nostra vita. Anche la fede? Che si tratti di smartphone, social media o console da gioco, la tecnologia è diventata profondamente integrata nel modo in cui viviamo, comunichiamo e persino esprimiamo la nostra fede.
Ma lo fa in modo positivo – favorendo il rapporto con Dio – oppure in modo negativo, ostacolando il cammino spirituale?
Quattro punti ci aiuteranno ad esplorare questa domanda.
1 – La tecnologia digitale crea connessioni
Uno degli elementi indubbiamente positivi della tecnologia è la sua capacità di connetterci con gli altri, compresa la nostra comunità di fede.
Piattaforme come i social media e le app di messaggistica possono essere potenti strumenti per connettersi con altri cattolici, condividere preghiere e persino partecipare a comunità di fede digitali.
Puoi pensare di unirti a gruppi di preghiera online o di seguire su social media, per ispirazione quotidiana e orientamento spirituale, guide religiose, istituzioni e associazioni. Sfruttando la tecnologia in questo modo, possiamo coltivare un senso di comunità e supporto nel nostro percorso di fede.
2 – La tecnologia digitale ci offre un mare di risorse
Un altro modo per integrare positivamente la tecnologia nella nostra vita spirituale è sfruttare la ricchezza di risorse e contenuti spirituali online.
Dai podcast e canali YouTube alle app e siti web, non mancano contenuti mirati a approfondire la comprensione della fede e a coltivare la crescita spirituale. Approfitta di queste risorse per esplorare argomenti come le vite dei santi, la preghiera, lo studio delle Scritture e gli insegnamenti sociali cattolici, e incorporali nella tua vita quotidiana.
Papa Francesco ci incoraggia a utilizzare la tecnologia come mezzo di incontro e solidarietà con le persone, affermando: ” In particolare Internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio.” (23 gennaio 2014)
3 – La tecnologia digitale va utilizzata con attenzione
Pur essendo la tecnologia e i media digitali strumenti potenti per favorire il nostro rapporto con Dio, è importante affrontarne l’uso con attenzione e discernimento.
Con così tanto contenuto che compete per la nostra attenzione online, è facile sentirsi sopraffatti o distratti dalle nostre pratiche spirituali. Sforzati consapevolmente di curare la tua esperienza online, concentrandoti su contenuti che ti elevano e ti ispirano nel tuo percorso di fede.
Stabilisci limiti per il tempo trascorso davanti allo schermo e dai priorità a attività che nutrano la tua anima e approfondiscano la tua connessione con Dio.
Praticando un consumo consapevole, possiamo garantire che la tecnologia arricchisca invece di ostacolare il nostro rapporto con Dio.
4 – La tecnologia digitale va affiancata alle esperienze in presenza
Per integrare positivamente la tecnologia nella nostra vita spirituale, è importante bilanciare le pratiche spirituali online e offline.
Sebbene la tecnologia possa fornire risorse e connessioni preziose, non possono sostituire la liturgia, la preghiera, gli incontri e le riunioni comunitarie in presenza.
Fai un piano digitale per pratiche spirituali online e tradizionali come partecipare alla Messa, pregare silenziosamente e impegnarti in atti di servizio e carità a casa e nella comunità.
Bilanciando la spiritualità online e offline, possiamo sperimentare la presenza di Dio. Scrivere un piano nel tuo diario può essere utile.
La tecnologia ha il potenziale di essere uno strumento potente per approfondire il nostro rapporto con Dio e arricchire la nostra vita spirituale e sociale. Ma occorre trovare il giusto equilibrio. Come ci ricorda Papa Francesco, “Riscoprendo quotidianamente questo centro vitale che è l’incontro, questo “inizio vivo”, noi sapremo orientare il nostro rapporto con le tecnologie, invece che farci guidare da esse.” (WCD 2015)
Navigando nel paesaggio digitale, cerchiamo sempre di utilizzare la tecnologia al servizio del nostro rapporto con Dio e del nostro impegno a vivere la nostra fede nel mondo.
Testi: suor Rose Pacatte, FSP, Director of the Pauline Center for Media Studies Rome Office